giovedì 22 novembre 2012

Siamo noi che li salviamo, altro che balle...


    Dal 2000 al 2011 l'Italia ha contribuito ai bilanci UE con 145,11 miliardi di euro. Di contro, ha beneficiato di fondi UE per 120,29 miliardi. Abbiamo regalato a questa Europa ben 25 miliardi di euro: 50mila miliardi di lire.


    Si potrebbero aggiungere molte altre somme, una su tutte la recentissima contribuzione di 15 miliardi a titolo di anticipo per i 125 miliardi che dobbiamo al fondo salva-stati: sono confluiti in un fondo che ha investito in titoli di paesi a tripla A: Germania, Danimarca, Svezia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Finlandia e Olanda. Stiamo finanziando i paesi puzzoni che guardano all'Italia come a uno stabilimento balneare gestito da accattoni.

       Altro che salvarci: li stiamo salvando noi. Una tassa infinita che paghiamo per avere la tesserina del club esclusivo della Mitteleuropa, che esibiamo tronfi mentre ci lasciano fuori dalla porta a parcheggiare le loro Bmw. Siamo come quei pronvinciali che si indebitano per fare le vacanze nei luoghi più costosi e credono di essere vip perché passano le serate al Casinò, mentre i croupier e i clienti snob si divertono a guardarli perdere anche le mutande.

    Non saremo mai come loro. Quando abbiamo cercato di fare la voce grossa nei salotti dell'Europa che conta, storicamente le abbiamo sempre prese, che oggi si traduce in un'emorragia continua di ricchezza, di decime che paghiamo, e per di più nel totale disprezzo.




   Dobbiamo metterci in testa di ricominciare a sfruttare le nostre grandi doti: la genialità, l'imprevedibilità, la capacità di dare il meglio proprio quando sperimentiamo il peggio. Siamo come una sportiva da 700 cavalli tenuta ai box da un pilota che continua a rombare in folle, perché alla gara preferisce l'inciucio con le altre scuderie. Coraggio, signori, di cosa abbiamo paura? Ingraniamo quella maledetta marcia.




         di  Claudio Messora


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