Trader, default, spread, orsi e tori: termini che ormai sono entrati
nei nostri discorsi quotidiani: è il linguaggio ai tempi della crisi.
Ma come stanno effettivamente le cose? Qual è lo stato reale
dell’economia?
C’è la crisi ma per chi? I valori dei prodotti delle operazioni
finanziarie, per esempio, sono stati otto volte superiori a quelli che
producono tutti insieme settori vitali della nostra economia come
l’agricoltura, le industrie e i servizi. Come al solito c’è chi prende
tanto, chi sempre di meno e chi rimane a bocca asciutta. Ma quanto potrà
continuare questo meccanismo. Dipende solo da quanto sarà capace, chi
ha interesse a non spartire la torta in parti uguali, a raccontare che
il tesoro non c’è più. E soprattutto da quanto sarà bravo nel
convincerci che la nostra qualità di vita dipende esclusivamente da
come funzionano, giorno dopo giorno, i mercati finanziari. Così il
nostro futuro , e quello degli Stati è legato ai complessi giochi della
speculazione in Borsa e alle decisioni di Banche Centrali e enti
sovra-nazionali. Report, in un’inchiesta di Michele Buono , è andata a
vedere come stanno realmente le cose e chi sono le agenzie di Rating
che con un semplice voto decidono la nostra sopravvivenza o
disperazione.
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